venerdì 2 marzo 2012

IL RACCONTO DEL CINEFORUM* - IV PUNTATA

Entro e vedo uno seduto sopra il tavolo a gambe incrociate. Dico, ho sbagliato serata, non c'è il cineforum ma una lezione di yoga per principianti. Perché questo continua a guardare un punto nel vuoto davanti a sé e sembra proprio che stia facendo meditazione. Poi quando Peppe lo presenta a noi, pubblico non pagante, come il fotografo del corso Fonecitomamente- il diversamente corso di fotografia della Fango&Assami – capisco quasi tutto: c'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e chi si siede sopra un tavolo a gambe incrociate. E comunque non è che voglia per forza fare lo stronzo sparando a zero su di voi. Questo diversamente fotografo promette bene, voglio dire, la presentazione del corso mi è sembrata convincente. Ora state pensando che io, invece, non lo sia affatto e che mi stia solo parando il culo da eventuali rimbrotti, ma non è così. Davvero.
D'accordo, non riesco ad esserlo.
Patrizia è sempre molto intensa quando si esibisce. Riesce a rompere il ghiaccio tipico dell'inizio, quando ognuno attende compostamente e in silenzio che le luci si spengano. A volte strappa qualche risata, altre raggela lasciando l'incognita su ciò che accadrà nel film. Di solito, quando la gente arriva, è ancora chiusa in bagno a prepararsi, e mentre noi qua si fa bisboccia (moderata, perché c'è sempre quest'ansia da inizio evento che ci attanaglia un po'), lei è lì dentro che pian piano scende nella parte: si trucca, si acconcia, si veste. Poi, quando meno te lo aspetti (perché quell'ansia di cui sopra, oltre che attanagliare, distrae dal contesto) esce dal bagno e non puoi non notarla, non puoi non seguirla, ogni volta sotto sembianze diverse: una puttana, un transessuale, una lesbica, un' omicida. Se stasera si presenta con l'abito bianco, giuro che la propongo per una candidatura all'Oscar. (E ditemi ora se non sono stato sincero e convincente. Sì, d'accordo, ho un po' esagerato, ma almeno ho esagerato lodando).
Chiudo invitandovi a vergare il vostro messaggio d'amore sul pannello, sì, quello sotto lo schermo. Non siate timidi: in un mondo in cui Federico Moccia esiste -e, purtroppo, ne abbiamo le prove- voi siete autorizzati a scrivere qualsiasi minchiata vi passi per la testa.
Io, per esempio, quando sarete andati tutti via, ci scriverò questo: “Tu m'accechi, ma i' vorrei conservar sane le mie retine”.
(Il riferimento al fatto che il tecnico improvvisato delle luci dovrebbe usare metodi più soft alla riaccensione non è affatto casuale).
Ah, il film di stasera ha per protagonisti due innamorati e una barca, ma vivaddio non si tratta di Titanic.

27.02]

*questa è la quarta puntata di un racconto breve interamente ambientato al cineforum e praticamente scritto quasi in diretta da un autore (o autrice?) che ha accettato la sfida della Fango&Assami: è un esperimento, un progetto. Una chicca che troverete tutte le sere di lunedì al cineforum e nella quale, magari, vi capiterà di esserne i protagonisti...

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